Bisceglie, focolaio in casa riposo: 16 contagiati. Sindaco: situazione seria. Sedici persone sono risultate positive al Covid nella casa di riposo «Veneziani» di Bisceglie (Bat).
Si tratta di undici pazienti e cinque operatori sanitari sui quali sono eseguiti tamponi rapidi e sono tutti asintomatici. A darne notizia è il sindaco Angelantonio Angarano.
«I gestori della struttura – dice il sindaco – hanno subito fatto scattare i protocolli di sicurezza per contenere la diffusione del virus e scongiurare il rischio di focolaio.
La situazione è molto seria. Sto continuando a sentire i direttori delle altre Rsa della nostra città per monitorare la situazione».
Per domani la Asl Bat ha disposto che tutti gli ospiti della struttura siano sottoposti a tampone molecolare.
Nella Residenza socio sanitaria ‘Regina Pacis’ di Monopoli (Bari), invece, dopo i primi due ospiti risultati positivi sono eseguiti altri tamponi rapidi.
Dalle prime risultanze – riferisce il sindaco Angelo Annese – oltre ad alcuni ospiti sono risultati positivi sette operatori».
«Domani – annuncia il primo cittadino – saranno eseguiti i tamponi molecolari per confermare i dati».
Andria, principio di incendio doloso domato all’esterno del pronto soccorso
Nella tarda mattina di ieri nel piazzale antistante la farmacia ospedaliera del Bonomo è spento un incendio appiccato su una pedana di legno posta sotto le tubature della climatizzazione del Pronto Soccorso.
«Faremo naturalmente denuncia dell’ accaduto – dice Alessandro Delle Donne, Direttore Generale della ASL Bt – ma sono davvero sconvolto da quanto mi è rappresentato.
Un gesto assurdo in giorni in cui proprio il Pronto Soccorso sta facendo sforzi incredibili per gestire l’emergenza.
Giorni senza pausa, senza né giorno né notte in cui siamo tutti a lavoro per garantire assistenza, cura e il migliore setting di intervento possibile.
Giorni in cui tutti gli operatori sanitari, gli amministrativi e la direzione di presidio sono impegnati a gestire una ondata di casi positivi al Covid che non lascia tregua».
«Un atto di vero sabotaggio, se consideriamo gli effetti devastanti che ne sarebbero derivati – ha aggiunto il Direttore Generale.
Si provi ad immaginare ad una intossicazione dei pazienti e degli operatori sanitari già allo stremo delle loro forze.
E, peggio ancora, ad una chiusura del pronto soccorso di Andria in un momento in cui pervengono decine e decine di malati covid bisognosi di ricovero e in cui la pandemia non accenna ad arrestarsi».