Eduscopio la classifica dei migliori licei d’Italia. Il gioco dei licei migliori resta il lascito più popolare della classifica di Eduscopio, il lavoro che la Fondazione Agnelli offre da sette anni. Per far capire alle famiglie e agli studenti italiani quale istituto possa meglio formare i ragazzi.
Si basa, Eduscopio, sui risultati ottenuti nel primo anno di università da chi è matricola nel 2015, 2016 e 2017 e quindi, nella stagione precedente, studente del rispettivo classico, scientifico, linguistico, artistico.
Media dei voti e crediti formativi in ateneo di un milione e 750 mila giovani italiani dicono che il gioco dei licei fatica a mostrare novità tra un pugno di istituti storici che, tendenzialmente, si divide lo stesso podio.
A Milano, riscontra il ranking, il solito premio ai licei classici privati diventa una standing ovation . Nella città della sanità privata, anche l’istruzione a pagamento forma gli universitari di maggior successo.
Il Sacro Cuore figlio di Don Giussani, il fondatore di Comunione e Liberazione, sale in testa dal quarto posto e supera l’Alexis Carrell, altro istituto di origine confessionale.
Terza resta una struttura dell’educazione borghese meneghina, il San Raffaele. L’exploit del Sacro Cuore costringe al quarto posto il classico statale Giovanni Berchet.
Colpisce che nei primi dieci posti, cinque licei classici siano scuole paritarie
Sempre tra i classici: tre conferme. A Roma è ancora primo il Torquato Tasso, sale il Vivona (Roma Sud, benestante Eur) e scende al terzo posto il Visconti.
Sesto il Virgilio ed esce dai primi dieci il Giulio Cesare. A Torino in testa il classico Cavour. A Napoli, il primato è ancora del Sannazaro.
Più dinamici i licei scientifici, dove cambia la testa della classifica a Milano, Venezia, Firenze e Bologna. A Roma si conferma in testa il Righi, dirimpettaio scientifico del Tasso.
C’è, quindi, un approfondito capitolo sugli istituti tecnici e professionali
Secondo Eduscopio 2020, il tasso di occupazione medio per un diplomato nel comparto tecnico (economico e tecnologico) è pari al 49,59 per cento, era il 48,03 per cento l’anno scorso.
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In generale, continua a crescere, anche se il periodo considerato è quello pre-Covid, la possibilità di trovare lavoro per chi frequenta gli istituti tecnici.
“Mentre per chi sceglie di andare all’università aiuta di più avere frequentato una scuola che non attua una severa politica di selezione e scrematura”, si legge.
In questo settore, le crescite in classifica possono essere sorprendenti
Tra i tecnici economici di Roma, il Giovanni XXIII, fino all’anno scorso fuori dai primi dieci, quest’anno è il miglior istituto. Praticamente ingessata, in tutti i tipi di scuole, è la graduatoria di Palermo: i migliori restano sempre i migliori.
“È un momento difficile per il Paese e per le sue scuole”, ha detto il direttore della Fondazione Agnelli, Andrea Gavosto, “molte famiglie che hanno figli all’ultimo anno delle medie sono spaesate e possono avere maggiori difficoltà”.
“Durante questa emergenza sanitaria, a farsi un quadro chiaro in vista della scelta dell’indirizzo di studio e dell’istituto superiore per il prossimo anno scolastico”.