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Dalla Palma: “Ero quindicenne quando un prete abusò di me”

Dalla Palma: “Ero quindicenne quando un prete abusò di me”. “Ho una necessità febbrile sia di carnalità sia di spiritualità. E racconto tutto”. A parlare sulle pagine del Corriere della Sera è Diego Dalla Palma, truccatore delle dive.

Il 24 novembre ha festeggiato il suo 70esimo compleanno. Sulle pagine del quotidiano, intervistato da Candida Morvillo, Dalla Palma ripercorre la sua carriera e la sua vita. “Come è entrata la bellezza come entra nella mia vita? Guardando mia madre: portava il rossetto anche fra le vacche… Sembrava un’attrice”.

Durante la sua lunga carriera, Dalla Palma calcola di aver truccato probabilmente 30mila donne: attrici, cantanti e anche donne comuni. Parlando dell’infanzia, rivela i tormenti.

“Ero un bimbo gracile, effemminato, sensibile, e perciò pesantemente bullizzato […] Fui mandato a una scuola d’arte a Venezia con convitto dai preti […]. Lì ho avuto le attenzioni di un prete enorme, di 120 chili, padre Ugo di Gubbio. Ma ho il vantaggio di non ricordare con rancore, non lo odio”.

Il truccatore racconta che gli abusi iniziarono quando aveva quasi 15 anni e andarono avanti per due anni. “A casa non lo dissi, mamma mi avrebbe dato due ceffoni, per lei, i preti erano solo buoni. Ma io stesso non la vivevo come una violenza, ma quasi come un servizio. Pensavo: sto qua, vado a scuola, qualcosa devo restituire”.

Diego Dalla Palma prosegue il suo racconto parlando dell’età adulta, della scoperta della pansessualità (“la predisposizione a sentire un fremito o un sentimento sia per donne sia per uomini è un patrimonio”) e dell’erotomania, vissuta dai 24 ai 40 anni.

“Ho messo il sesso come primo valore, sbagliando […]. L’ho praticato anche con più persone contemporaneamente. E coi tradimenti mordi e fuggi ho rovinato tutte le relazioni sentimentali”.

E a chi gli chiede se qualcuno abbia mai provato a ricattarlo, risponde. “Non una volta, almeno dieci. Sono stato un erotomane dai 24 ai 40 anni, ma nessuno può pensare di rovinarmi: sono stato solo con adulti consenzienti”.

Poi il cambio di prospettiva: ?È successo lentamente, dopo la morte dei miei genitori. Ho iniziato a chiedermi a cosa mi ha portato tutto questo sesso e la risposta è: vuoti esistenziali, ricordi stinti…”

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