De Micheli: “In classe anche il sabato e la domenica”. “Le scuole vanno riaperte quando ci sono le condizioni per riaprirle. Vediamo a che punto stanno, il 9 dicembre, i contagi”. E’ quanto afferma in un’intervista a la Repubblica la ministra dei Trasporti Paola De Micheli un relazione alla prospettiva dell’anno scolastico.
Quanto alla pericolosità dei trasporti per la trasmissione del virus, afferma: “Nessuno mi ha portato uno studio che dimostri che i trasporti sono la principale ragione della crescita della curva. Ho sentito troppi scienziati parlare a braccio, in questo periodo.
La politica, però, non si muove solo per scienza esatta, ma anche per rassicurare i cittadini”. E assicura che “le Regioni hanno messo a disposizione quasi diecimila bus aggiuntivi in tutto il Paese con le risorse assegnate dal Governo”.
Dopo aver offerto una serie di dati di bilancio e sulla capacità dei mezzi, la ministra De Micheli precisa che il trasporto a prova di contagio si ottiene “con lo scaglionamento degli ingressi e delle uscite da scuola”.
E ribadisce: “Siamo in emergenza e credo sia necessario fare lezioni in presenza anche il sabato”, mentre rispetto alla domenica afferma: “Sono decisioni che sono da condividere con tutto il governo.
Ma, dicevamo, siamo in emergenza e bisogna far cadere ogni tabù. Ce lo chiedono diverse Regioni. Anche gli orari delle attività produttive dovranno essere cambiati, cadenzati, scaglionati”.
Guerra: “Non rischiare con riapertura, ora è solo simbolica”
Non si sbilancia invece, Ranieri Guerra: “Siamo probabilmente nella fase in cui la riapertura può e deve essere strutturata – afferma – ma se sia opportuno aprire una settimana prima di Natale o se sia opportuno consolidare un piano di riapertura che metta in sicurezza anche quello che avviene prima e dopo la frequenza scolastica, questo lo deve decidere la politica”.
La forte raccomandazione secondo il direttore generale aggiunto dell’Oms “è di non rischiare in questo momento per una riapertura che è esclusivamente simbolica. Con i simboli non si controlla un’epidemia”.
“La nostra raccomandazione – ricorda – è sempre quella di ricorrere alla chiusura delle scuole come ultima spiaggia, nel momento in cui non si riesce più ad arrestare l’ondata epidemica.
Quindi – osserva – siamo in una fase in cui, pur ammettendo il rischio della trasmissione all’interno delle scuole, ma soprattutto all’esterno, io sono convintissimo che le scuole primarie debbano rimanere aperte e bisogna ricorre alle chiusure come ultima spiaggia”.
Zampa: “La scuola è priorità delle priorità, no aperture simboliche”
Gli fa eco la sottosegretaria Sandra Zampa che ribadisce la centralità del sistema scolastico. “La scuola è la priorità delle priorità – dice – proprio per questo non si possono fare aperture simboliche ma bisogna essere preparati. Non sono tanto i contagi in classe, ma tutto quello che si muove intorno alla scuola”.
Arcuri: “Insormontabile vincolo organizzativo”
Sul tema della riapertura delle scuole prima di Natale interviene anche il Domenico Arcuri “credo che ci sia un insormontabile vincolo organizzativo” dice. “Certo – sostiene il commissario straordinario per l’emergenza – bisogna mettere a sistema i trasporti, la scuola ma soprattutto la responsabilità delle persone.
In questo periodo mi vado convincendo che il virus non esca dalla scuola ma che sia entrato nella scuola per l’eccesso di mobilità e qualche volta per la normale volitività dei giovani”.