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Sicilia e imprese, fondi per 200 milioni bloccati nel caos

Sicilia e imprese, fondi per 200 milioni bloccati nel caos della burocrazia. C’è una data evidenziata sul calendario di parecchie aziende ed enti di ricerca siciliani: è il 15 gennaio 2021.

È una data molto attesa perché potrebbe segnare la fine di una vicenda che vale per le imprese almeno 50 milioni. Si tratta di stime perché è in corso una ricognizione che è accelerata dal direttore generale della Programmazione della Regione siciliana Federico Lasco, il quale ha ottenuto da Bruxelles una proroga.

Sono fondi che la Regione deve a imprese e enti di ricerca dell’isola sulla base di bandi a valere sulla programmazione europea 2007-2013 per lavori completati oltre i termini che lo?Stato si è impegnato a coprire.

Di questi 50 milioni almeno 20 quelli che fanno capo all’assessorato alle Attività produttive. Ed è, questo, solo un capitolo di una storia lunga e complessa che va avanti ormai da anni e che sta mettendo in qualche caso in ginocchio le imprese.

Che sono, si fa per dire, in buona compagnia. ?Sono affiancate da quelle aziende che hanno partecipato ai bandi a valere sul Po Fesr 2014-2020 e sono ancora in attesa di ricevere i finanziamenti.

In questo caso, secondo stime fatte per difetto dalle imprese, i fondi ammontano ad almeno 150 milioni; ma dalla Regione dicono che sono «parecchi di meno».

Il limite della capacità ammnistrativa

L’elenco delle misure interessate è lungo. Quasi tutte fanno capo all’assessorato di Mimmo?Turano. Il quale è tornato sul tema lamentando mancanza di personale e dunque difficoltà a mandare avanti una macchina così complessa.

All’assessorato di?Turano fa capo l’iniziativa battezzata Bonus?Sicilia, che prevedeva aiuti alle imprese con un budget di 125 milioni da destinare tramite click day poi fallito per difficoltà sulla piattaforma.

Il?Bonus Sicilia è andato avanti con un altro bando che gli imprenditori hanno ribattezzato il bando della “mancetta” perché alla fine destina a oltre 58mila imprese un aiuto di poco meno di 2.200 euro.

La riprogrammazione

E questa vicenda apre un altro capitolo della storia: quello della rimodulazione dei fondi europei (per un totale di quasi 400 milioni) che la finanziaria regionale ha destinato a interventi a sostegno dell’economia.

La manovra è  approvata all’inizio di maggio ma solo a settembre è arrivato il via libera dell’Unione europea all’utilizzo dei fondi. «Una scelta necessaria – sostiene l’assessore all’Economia Gaetano?Armao -.

Il problema è che l’Ue non ha semplificato le procedure e quindi per spendere questi soldi bisogna seguire tutti i passaggi normali».?Ma non siamo affatto in una situazione normale e le imprese cominciano a dare segni evidenti di insofferenza.

Come se non bastasse ci sono poi le altre complicazioni: un centinaio circa che, dopo essersi aggiudicate il bando a valere sull’azione 3.4.2 del Po Fesr, “Incentivi all’acquisto di servizi di supporto all’internazionalizzazione”, si sono trovate di fronte allo stop imposto dall’emergenza da Covid 19.

Risultato: sospese forniture, fiere, consegne e imprese in ritardo sulle scadenze previste. Gli imprenditori ora rischiano di non poter completare l’intervento finanziato per cause a loro non imputabili e di dover restituire quanto incassato fin qui per non aver completato il programma.

«Serve una proroga straordinaria per la chiusura dei progetti e una maggiore flessibilità nella realizzazione dei programmi» chiede Sicindustria. Mentre l’assessore Turano assicura: «Lo stop alle fiere e alle manifestazioni internazionali imposto dall’emergenza da Covid-19 è un problema reale per tutti. Leggi anche qui 

Porremo il problema della gestione dell’azione 3.4.2 per trovare una soluzione adeguata per salvaguardare le imprese; e i loro progetti in sede di Comitato di sorveglianza del programma Fesr 2014-2020». (fonte IlSole24Ore)

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