Mafia, tribunale tedesco: “Nomi Falcone e Borsellino non meritano tutela”. Per la sua pizzeria a Francoforte sul Meno, in Germania, ha scelto il nome “Falcone e Borsellino”.
Sui muri del locale ha appeso la celebre foto di Tony Gentile che ritrae insieme i giudici e accanto ha messo l’immagine di don Vito Corleone del celebre film Il Padrino.
Una violazione della memoria dei due magistrati antimafia denunciata dalla sorella del giudice Giovanni Falcone, la professoressa Maria Falcone.
Ma il ricorso è respinto perché “il giudice ha operato principalmente in Italia e in Germania è noto solo a una cerchia ristretta di addetti ai lavori e non alla gente comune che frequenta la pizzeria”.
Botti: maxi sequestro a Catania, denunciati padre e figlio
Circa 3.000 fuochi d’artificio illegali, tra cui alcuni con un alto potenziale esplosivo fabbricati artigianalmente, sono stati sequestrati a Catania da militari della Guardia di finanza.
Gli uomini della Finanza hanno, poi, denunciato due persone, padre e figlio, che li custodivano in due abitazioni del quartiere di San Giorgio.
Il peso del materiale sequestrato è di oltre 5 chili
I militari hanno anche scoperto in uno dei locali un allaccio abusivo diretto alla rete elettrica dell’Enel e per questo motivo i due, oltre che di illecita detenzione di materiale esplodente, devono rispondere di furto di energia elettrica.
Furbetti cartellino in società Comune, 18 misure cautelari
Ennesimo caso di “furbetti del cartellino” a Palermo. I carabinieri del Nucleo Investigativo di Palermo e la Polizia Municipale hanno eseguito un’ordinanza di applicazione della misura dell’obbligo di presentazione alla polizia giudiziaria.
Il provvedimento riguarda 18 dipendenti comunali delle società partecipate del Comune Reset e Coime, accusati di falsa attestazione di presenza in servizio e truffa ai danni dell’amministrazione.
L’indagine, coordinata dalla procura, è iniziata dopo alcune segnalazioni anonime. Gli inquirenti hanno accertato un fenomeno di assenteismo di massa – 2000 le timbrature sospette – di dipendenti dell’ufficio comunale che si occupa di impianti cimiteriali.
In particolare, l’attività d’indagine svolta dal Carabinieri si è concentrata sulle assenze dei dipendenti, sia comunali che delle società partecipate Reset e Coime, che prestano servizio all’interno degli uffici dei Servizi Cimiteriali del Comune di Palermo, in via Lincoln.
I militari hanno scoperto che gli impiegati finiti sotto inchiesta timbravano per altri colleghi per fingerne la presenza in servizio; o consentire loro di assentarsi durante il lavoro.
Nel corso di 5 mesi d’indagine, i militari hanno documentato quasi 2.000 “timbrature sospette”, di cui 240 sviluppate e contestate. Leggi anche qui
Circostanze che testimoniano che si trattava di un fenomeno diffuso tra gran parte dei dipendenti dell’ufficio comunale. Gli agenti della polizia municipale hanno indagato invece su un gruppo di dipendenti comunali addetti ai servizi di assistenza ai funerali e impiegati.
Spesso, piuttosto che assolvere i loro compiti di assistenza, stavano in giro per la città per sbrigare cose personali; o rientravano in ufficio in anticipo rispetto all’orario previsto. Seguici su FB